How we live in the province of Turin in 2020

How we live in the province of Turin in 2020

Torino coronavirus

Ho deciso di scrivere qualcosa di un po' diverso dal solito.
Tenete presente che ho dovuto modificare questo post già tre volte a causa dei cambiamenti costanti che stanno accadendo.
L'idea di questo post nasce dopo aver letto diverse testate giornalistiche straniere, che si ponevano il dilemma se è ancora il caso di viaggiare verso l'Italia e la situazione pericoloso definita al pari di una zona di guerra.
Come alcuni di voi sanno, io abito nella provincia di Torino e posso esprimere la mia esperienza per i comuni di Rivoli, Collegno, Pianezza, Alpignano e Grugliasco.

Tenete conto che stiamo vivendo due situazioni disconnesse tra loro.
Da una parte i canali di comunicazione ci hanno bombardato per settimane di notizie apocalittiche. Chiunque parlava del virus, tutte le notizie erano concentrate sul virus, le zone rosse, i malati e le strutture sanitarie. Dal 1 marzo i toni sono stati più moderati. Tradotto ogni due notizie sul Corona virus, ci mettevano in mezzo notizie di cronaca, litigi politici, le ricette di "zia Pina", notizie estere ecc.
Di base le notizie sono: città deserte, con negozi, scuole e uffici pubblici chiusi. Farmacie e supermercati prese d'assalto per acquistare mascherine, alcool, igienizzanti per le mani e generi alimentari a lunga conservazione.

Dall'altra parte, ovvero uscendo dalla porta di casa, la situazione era ed è ben diversa.
Le scuole, le università e le biblioteche sono chiuse.
I negozi sono aperti, ma alcuni hanno o stanno svuotando i reparti per sanificarli.
Il famoso marchio di igienizzante per mani chiamato Amuchina è introvabile, ma in farmacia ci sono altri marchi.
Il traffico è costante. Ieri c'era una temperatura primaverile e nel parco sotto casa mia, erano presenti bambini e madri, che giocavano sull'altalena mentre prendevano il sole.
Al contempo una mia amica che fa l'insegnante alle superiori mi diceva che volevano chiudere le scuole fino a metà mese. E ovviamente da buona insegnante si stava preoccupando del programma che rimarrà indietro e del fatto che alcune colleghe erano già indietro con il programma, prima della chiusura delle scuole. Dovete tener conto che poi ci sarà aprile con le festività di pasqua, il 25 aprile, il 1 maggio e il 2 giugno. Praticamente se le scuole continuano a rimanere chiuse, i ragazzi hanno perso un'anno scolastico.

Le linee guida generiche che sono state comunicate erano fino al 3/3/2020:
1° Evitare i luoghi affollati e i ristoranti.
2° Disinfettare le superfici con prodotti a base di alcool.
3° Disinfettare e lavare accuratamente le mani.
4° Non toccarsi il viso e cercare di non avere contatti con gli altri.
5° Uscire lo stresso necessario.
6° Contattare il numero dedicato per verificare i sintomi, prima di andare in ospedale.
7° Utilizzare le mascherine solo se sono presenti sintomi.
8° Non farsi prendere dal panico, i supermercati garantiscono i rifornimenti.
9°  Sono stati chiusi: Musei, scuole, università, uffici pubblici e biblioteche. Che sono in fase di riapertura dopo una sanificazione e una valutazione di nuovi casi.
10° Le società dei treni hanno proposto rimborsi per modificare o annullare i propri viaggi. E i mezzi di trasporto pubblici sono in fase di sanificazione.

Bene, a queste linee guida sono stati aggiunti i seguenti punti:
1° è consigliabile per le persone anziane rimanere chiuse in casa.
2° In caso di qualsiasi sintomo di malessere è consigliabile rimanere in casa e non andare a lavoro.
In alcuni articoli, ho letto che indicano tutti coloro che hanno anche un semplice mal di gola.
3° Sono stati prolungati i tempi di chiusura delle scuole fino all'8 marzo e poi al 15 marzo.
4° Cercare di non avere effusioni e scambi di saliva. Tra cui si consiglia di non bere da bottiglie di altri o bicchieri.

Ora, dovete tener conto che prima che il virus facesse la sua comparsa in massa in questo paese, stavamo ricevendo informazioni inerenti dalla Cina o di chi stava rientrando.
Quindi la gente ha iniziato ad allarmarsi.
Io in data 10 febbraio consigliavo ad alcuni amici di non prenotare biglietti del treno per spostamenti da Milano a Torino. E infatti in 10 giorni la mia previsione è stata corretta, perché alcune persone hanno iniziato ad avere attacchi di panico sostenendo di riportare i sintomi o di essere entrati in contatto con le prime persone contagiate in Lombardia. I treni sono stati fermati per controlli con ritardi di più di 3 ore.
Il 4 marzo, Italo continuava a offrire il rimborso per la modifica o annullamento dei viaggi previsti fino all'8 marzo.

Quando ci sono stati i primi casi in Italia è scoppiato il caos. Per un'intera settimana siamo stati bombardati di notizie da parte di tutti i mezzi di comunicazione e anche, chi doveva astenersi nel commentare, ne ha approfittato per parlare del virus.
Questo ha creato la paura e la corsa per acquistare generi di prima necessità che non deperissero, oltre a disinfettanti e mascherine.

Le mascherine saranno anche state comprate, ma al momento ho visto solo una persona indossarla.
Tra l'altro la gente ha comprato qualsiasi tipologia di mascherina, svuotando non solo le farmacie, ma anche i negozi di fai da te!
Quindi la notizia di una nota rivista statunitense che parlava di una tipologia di mascherina venduta qui a Torino... sicuramente era in vendita tra le tante!
I negozi di casalinghi gestiti da cinesi sono ancora aperti, con una clientela minore rispetto a prima.
Situazione analoga anche per i restanti negozi di qualsiasi tipologia.
Nella mia zona, molti ristoranti di sushi All you can eat hanno chiuso per auto quarantena, mentre il mio ristorante cinese di fiducia, continua a rimanere aperto e rifornirmi ogni sabato sera.
Tenete presente che durante tutto il il mese di febbraio, Just eat e Uber eat, mi hanno riempito di sconti.
I supermercati piccoli o grandi sono stati svuotati con delle precisazioni.
I ripiani di: farina, pasta, riso, legumi, acqua e detersivi sono stati svuotati.
Durante le ultime due settimane ho girato una decida di supermercati diversi e la situazione era analoga.
Nei discount la situazione è stata peggiore: hanno svuotato tutto!
La commessa di un discount di un noto marchio tedesco, mi ha raccontato che lunedì 24 febbraio hanno dovuto iniziare il turno prima per riempire nuovamente tutto il negozio e che la domenica pomeriggio, le forze dell'ordine sono state costrette a presenziare per sicurezza vista il grande quantitativo di persone.
Mi è stato raccontato che un'altro discount in data 29 febbraio, è stato preso d'assalto con la coda di persone fuori l'entrata e gli scaffali vuoti.
Una catena di negozi per la pulizie e igiene personale (non alimentari) mi ha informato tramite mail, che durante il mese di marzo il volantino con le offerte è sospeso, perchè non possono garantire la presenza degli articoli in offerta per tutti i punti vendita e la consegna.
Cosa diversa per un noto supermercato italiano che non solo mi ha confermato il rifornimento costante per tutti i punti vendita, ma anche l'attivazione del servizio di consegna a casa.
Un'altro grande supermercato, oggi 5 marzo, mi ha mandato uno sconto per attivare il servizio di spesa online e consegna a casa.
Quello che non riesco ancora a spiegarmi è perché fare scorta di farina senza:  uova, zucchero, caffè, latte, salsa e lieviti. Esattamente cosa devono farsene di tanta farina?
Tenete presente che i negozi sono aperti e che durante queste ultime due domeniche, neanche il Coronavirus è riuscito a tener lontano le persone dall'Ikea (per tornare a casa devo passare davanti all'Ikea quindi sono informata).
Le forze dell'ordine sono state attivate contro truffe per prezzi esorbitanti dei disinfettanti per mani e mascherine.
La cosa diverte è che la ricerca dell'Amuchina gel mani, sembra simile a quella dei biscotti "Nutella Biscuits" (che adesso sono più reperibili nei negozi), ma quello che rende la situazione divertente è che la mia confezione di Amuchina mi è stata regalata qualche mese fa con l'acquisto di due igienizzanti per pavimenti del noto marchio.
Tutti gli ordini fatti son Aliexpress nel mese di gennaio, sono stati consegnati con la solita tempistica di un mese e il massimo di ritardo è stato di qualche giorno.

Se ve lo state domandando: ci sono persone che stanno prendendo la situazione con troppa leggerezza? Si ho parlato con persone che ritengono che questa sia un'influenza e che i sistemi utilizzati siano eccessivi.
Non solo, ad oggi molti si stanno ponendo il dilemma se è il caso di tenere ancora le scuole chiuse e nei giorni passati, ci sono state discussioni politiche anche per la chiusura dei musei.

Quando ho iniziato a scrivere questo post in data 02/03/20 alle ore 20.15 i casi erano: 53 casi in regione,  7 accertati in provincia di Torino e 3 persone si trovato all'ospedale Amedeo di Savoia.
In data 3 marzo ore 19 avevamo a 6 casi accertati in provincia e 3 in ospedale.
I casi totali nella regione erano 63. Sono stati fatti 479 tamponi e risultavano 391 negativi.
In data 5 marzo (oggi) gli interventi chirurgici sono stati sospesi.
Alle ore 12.30 siamo a 97 casi positivi nella regione di cui 16 in provincia e 5 in ospedale Amedeo di Savoia.
Al momento non risultano decessi.
Praticamente siamo passati da 53 casi il 2 marzo al 97 il 5 marzo. Cioè in 3 giorni si sono ammalate 44 persone.
I servizi sanitari, politici e militari sono attivi e i dati vengono aggiornati e messi pubblici costantemente.
Tramite il sito della Regione Piemonte è possibile vedere gli sviluppi dei casi e le disposizioni sanitarie della regione.

Tenete conto che le temperature di metà febbraio, ovvero quando il virus ha fatto la sua comparsa, erano più alte della media stagionale e adesso siamo tornati a una temperatura invernale con pioggia, una presunta neve che stiamo attendendo e vento.
Lunedì 2 marzo, dopo due mesi, ha finalmente iniziato a piovere. Ieri c'era il sole con un tempo primaverile oggi è nuvoloso con temperature rigide.
Certo è, che passare da 22° a 0° ci mette più esposti ad ammalarci.
 E chi come me soffre di allergie stagionali, può riportare sintomi come tosse e raffreddore senza essere contagiato dal questo virus.

In questo momento non sono solo le testate giornalistiche straniere che si pongono la domanda se è il caso di visitare l'Italia in questo momento, ma viste le notizie di turisti italiani che sono stati bloccati all'estero e messi in quarantena, anche noi ci stiamo ponendo il dilemma se è il caso di viaggiare.

E il caso di viaggiare non è solo per l'estero, ma anche per l'Italia. Una notizia (che ho controllato), dichiarava l'abbassamento dei prezzi a Venezia anche di hotel sul Canal Grande. Effettivamente ho trovato un'hotel a 50€ a notte.
Io al momento preferisco attendere e rimanere in casa.
Sto uscendo il meno possibile, cercando di recarmi in negozi medio piccoli e non in ore di punta.
Non mi sto muovendo a piedi (come faccio in genere), ma preferisco spostarmi in auto.
Controllo tutti i giorni i dati e le notizie sia da testate italiane che straniere, per comprendere la veridicità di alcune notizie.
Per quanto mi riguarda al momento la situazione mi preoccupa di più per alcuni amici che vivono in Lombardia. Anche se non si trovano nelle zone rosse della quarantena possono essere più vicini a possibili contagi.
Notizie dalla provincia di Gorizia, mi hanno informata che si fa la coda fuori dalle poste ed edicole entrando uno alla volta per non rischiare i contagi.

"Fortunatamente" ho avuto un piccolo incidente domestico all'inizio di febbraio, che mi ha costretto a recarmi al pronto soccorso oftalmico.
Il virus era già presente in Cina, ma qui non sentivamo ancora la preoccupazione.
In pratica negli ultimi mesi sto soffrendo di costanti giramenti di testa e male alla cervicale.
Ho avuto un giramento di testa mentre tenevo la bottiglia di detersivo igienizzante per pavimenti in mano. Avete presente quelle bottiglie di ricarica morbide? Ecco, involontariamente ho schiacciato la bottiglia e... mi sono lavata l'occhio.
Nel caso vi capiti ricordate di sciacquare accuratamente l'occhio con acqua, non aggiungete colliri e successivamente recatevi al pronto soccorso. Io prima di andare al pronto soccorso oftalmico, ho contattato il mio medico e la guardia medica. Entrambi mi hanno detto di andare a farmi controllare.
Sapete avevo paura dell'isterismo di massa che avrei potuto trovare con le notizie provenienti dalla Cina e volevo essere certa di dover andare proprio in pronto soccorso.
Non ho avuto danni alla retina o altro, ma solo infiammazione all'occhio. Sono stata al pronto soccorso 5 ore, ho chiacchierato con diverse persone e alla fine mi è stato prescritto un collirio a base antibiotica e uno per reidratare l'occhio.
Questo è il motivo per il quale non ho più pubblicato sul blog, ma anche per farvi capire come siamo passati da una situazione tranquilla alla presenza dei primi casi.
Ovviamente quando la situazione verrà risolta, mi rimetterò a pianificare il viaggio che avevo in programma per il Portogallo e/o il Belgio.

Turin coronavirus travel

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